La Masseria di San Germano è situata in contrada Fiumarella, non lontano dal fiume Bradano, risalente alla fine del XVII secolo, è edificata in pietra secondo gli usi del tempo. La struttura è realizzata su tre piani, il primo ed il secondo destinati ad abitazione ed il piano terra occupato dai locali di servizio. Nello schema distributivo originale vi erano i magazzini per il deposito del grano e le scuderie: ambienti di grandi dimensioni dalla caratteristica pavimentazione in pietre bianche di fiume, con poste per cavalli e muli, utilizzati per il lavoro nei campi e per il trasporto.
Dall'antico portone in ferro battuto con porte ad ante ridotte si accede attualmente in un ampio ingresso: una scala immette a metà altezza in un locale dispensa munito di oblò di aerazione dove originariamente venivano lasciati ad essiccare i prodotti alimentari. La scala termina dinanzi ad una porta d'accesso che si apre su un grande soggiorno con camino; dal balcone si scorgono il paese di Acerenza ed il fiume Bradano. Seguono numerose camere da letto con ampie stanze da bagno.
Sul lato ovest del fabbricato un secondo portone permette di accedere al primo piano tramite una scala a forma semicircolare. Su questo lato il piano terra è occupato da un locale principale, dove un tempo era situato un grande forno a legna per la panificazione, e da stanze di dimensioni più ridotte (concepite come cucina e lavatoi) collegate tra loro da una serie di piccoli corridoi. Benché il terremoto del 1980 abbia provocato danni rilevanti, specie agli interni, un accurato restauro ne ha restituito l'originaria bellezza.
La masseria è tuttora di proprietà degli Schiavone Panni, che la abitano per alcuni mesi dell'anno continuando ad amministrare le proprietà agricole situate in prossimità del paese.
Antica famiglia acheruntina, i Panni si distinsero con Canio e Saverio che attorno alla fine del Seicento acquistarono le terre appartenute al feudo di Acerenza per la somma di 21.500 ducati. Nella storia più recente ricordiamo tre figure che hanno coperto di onori la famiglia: Luigi Panni, Vincenzo Panni ed Alfredo Schiavone Panni.
Luigi Panni nacque il 19 aprile del 1827 da Matteo Panni e Maddalena Cappetta. Sposò Teresa Dè Marinis e fu patriota e membro della Giunta insurrezionale di Acerenza. Nell'agosto del 1860 sostenne economicamente i militi acherontini volontari che parteciparono con le truppe garibaldine agli scontri di Potenza ed alla battaglia del Volturno contro l'esercito borbonico. Dal 1860 al 1861 fu sindaco di Acerenza. La morte avvenne nel 1897 all'età di 70 anni.
Vincenzo Panni, figlio di Luigi Panni e di Teresa Dè Marinis, nacque il 22 agosto del 1860 e si sposò con Vincenzina dei Marchesi Salinas. Nel corso della sua vita ricoprì le cariche di Assessore Comunale nel 1890 e di Consigliere Provinciale nei primi del 1900. Vincenzo Panni, per assenza di discendenti maschi dal matrimonio con Vincenzina dei Marchesi Salinas, nel 1921 decise di trasferire, con apposito decreto di adozione cognome, proprietà e prosecuzione della famiglia ad Alfredo, figlio della sorella Maria Francesca, sposata con Vincenzo Schiavone. Morì il 21 agosto del 1941.
Alfredo Schiavone Panni nacque il 18 aprile del 1888 da Vincenzo Schiavone e Maria Francesca Panni e sposò Maria dei Duchi d'Escalona. Laureato in medicina presso l'Università di Napoli nel 1912, lo stesso anno divenne Assistente ordinario. Sino al 1930 ricoprì il ruolo di Aiuto ordinario degli Ospedali riuniti di Roma e dal 1929 al 1933 quello di Aiuto ordinario dell'Istituto di Patologia Speciale Medica dell'Università di Roma. Libero docente di Patologia Medica dal 1924, venne decorato con la Medaglia d'argento dei Benemeriti della salute pubblica per la lotta alla peste nella Provincia di Derna negli anni 1917-1918 e con la Medaglia d'argento al valore militare ed encomio solenne del IX Corpo d'Armata per i combattimenti di Franza e Sperone Castello – Col di Lana del luglio del 1915. Morì all'età di 79 anni il 19 aprile del 1967.
Vincenzo Schiavone Panni nacque a Roma il 14 maggio 1921 da una antica famiglia di proprietari terrieri lucani. Seguì i suoi primi studi sotto la formazione dei Padri Gesuiti presso il Nobile Collegio Mondragone e presso l’Istituto Massimiliano Massimo in Roma, concludendoli presso l’Istituto Nazareno.
Iniziò la sua formazione universitaria presso la Facoltà di Scienze Agrarie e Forestali di Portici, trasferendosi poi a Bari, presso la stessa Facoltà, per poter seguire la gestione dell’Azienda agricola di sua proprietà; conseguì la Laurea e successivamente l’Abilitazione all'esercizio della libera professione.
Svolse la sua attività presso il Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove collaborò con Vincenzo Scotti, Francesco Majnoni e Gian Giacomo Dell’Angelo. Venne successivamente destinato, su richiesta del Prof. Ramadoro, all’Ente Riforma Puglia e Lucania (poi Ente Sviluppo Puglia e Lucania), dove svolse diversi incarichi per lo sviluppo dell’economia agricola e delle infrastrutture viarie ed irrigue del Mezzogiorno.
Gli venne quindi affidata, sempre nell'ambito dell’Ente Sviluppo Puglia e Lucania, la presidenza della Centrale ortofrutticola di Metaponto, destinata alla raccolta, selezione e prima lavorazione dei prodotti della zona. L’insediamento diede impulso significativo alla commercializzazione ed esportazione dei prodotti locali e fu visitato, in quanto progetto pilota, da molte autorità, tra cui S.M. il Re Gustavo di Svezia.
Divenne presidente della Confagricoltura di Potenza e membro della commissione cereali della Confagricoltura nazionale. Svolse infine diversi mandati come consigliere di amministrazione della Banca Nazionale Agricoltura.
Dalla famiglia Schiavone Panni sono stati organizzati, in suo ricordo, due Premi di Laurea destinati agli studenti delle facoltà di Scienze Agrarie e Forestali della regione Basilicata.
Archivio Documentazione Storica
In questa sezione riportiamo la documentazione storica in nostro possesso...
Vincenzo Schiavone Panni
Una Centrale ortofrutticola a Metaponte
Vincenzo Schiavone Panni
L'ortofrutticoltura nel mezzogiorno e i problemi di collocamento della produzione
Giacomo Sedati
Il sig. Gregoire, che ringrazio, a nome del governo italiano, per...
Per Acerenza
Nuova circoscrizione giudiziaria - Legge 30 marzo 1890...